Il Perdono di Dio (racconto)
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Il Perdono di Dio (racconto)
Avevo sette anni. In tutta la provincia di Bergamo, il mio,era l'unico paese ad avere una Prima Comunione con bambini di soli 7 anni.
Dicevano, di noi, che era troppo presto, che non eravamo in grado di capire il significato del perdono di Dio.
Non avevano torto, infatti.
Per quel che mi riguardava, l'unico pensiero che mi passava per la testa in quei giorni era di correre a giocare con un grosso e vecchio cane, nero come il carbone, affettuoso come un cucciolo.
Il cane apparteneva ad un anziano signore, ormai vedovo, che abitava nella sua stalla a pochi metri da casa mia. Dietro la nostra casa, un prato saliva fino a formare una piccola collina, verde, con un sentiero che si arrampicava fino a scomparire dietro la cima.
Rochi, il suo nome.
Era davvero enorme, col pelo raso, la testa grossa e massiccia...sembrava un lupo, gli volevo un bene incredibile. Lui era come mi sentivo io, evitato per via dell'incomprensione, ma, in fondo, anche il mio caratteraccio era solo un modo per attirare attenzione, purtroppo nessuno capiva.
E la stessa cosa succedeva a lui. Evitato perchè nero e grosso, ma quella non era una sua colpa.
Purtroppo aveva il vizio di cacciare galline, e il suo padrone non poteva più sopportare il fatto che tutto il paese l'additasse come ladro di pollame.
Un giorno venne da me, mentre giocavo col mio unico amico, il suo cane, e disse:
" mi spiace, ma domani lo porto via, non posso più tenerlo, quindi stai a casa tua, domani, perchè lo porto via."
La sua voce era incerta e mi spaventava.
L'indomani volevo almeno salutare quel cane così importante per me, dunque avevo deciso di andare a salutarlo a tutti i costi.
Mentre mi incamminavo, vidi il mio simpatico amico salire la collinetta, dietro casa mia, accompagnato dal suo padrone, che in mano teneva un grosso martello. L'avevo rincorso, ma non avevo fatto in tempo a raggiungerlo ed erano spariti dietro la collina.
Forse sarei riuscito a digli almeno addio.
Poco dopo sentii il rumore, un botto, il più terribile del mondo. In un silenzio surreale uno stormo di uccelli si era levato da un albero li vicino...il cuore cominciava a battere sempre più forte.
Avevo capito dove era stato portato il mio Rochi, e avevo compreso, in quel momento, di aver perso l'unico amico che avevo.
Poco dopo, il padrone del cane comparve dalla cima della collina e si incamminò verso di me, io lo aspettavo.
Quando mi raggiuse, mi disse che era l'unica maniera, che non aveva sentito niente, che aveva fatto la cosa giusta...una lacrima gli rigava il volto ormai arso dalla vecchiaia. Guardai il martello, sporco di sangue...il sangue di Rochi.
Ci incamminammo insieme verso la sua stalla, il vento scompigliava i capelli grigi dell'anziano signore che si era tolto il cappello, forse in rispetto del suo cane. L'erba mi solleticava le gambe e le mie lacrime scivolavano via fino a finire nel vento.
Un respiro, alle mie spalle, fermò il mio cuore per un attimo. Quando mi voltai, e il signore al mio fianco si voltò con me, una sagoma nera ci seguiva tranquilla.
Lo guardai. Quello che era stato il suo padrone si inginocchiò al suolo, distrutto dal rimorso a colpito dal terrore che il cane volesse punirlo.
In silenzio, rimasi a guardare come, un cane vecchio, stanco e tradito, si avvicinava con la testa bassa e sanguignolenta, la coda agitata come una bandiera e andava a leccare la faccia del suo amato padrone, quasi come se gli stesse chiedendo scusa di averlo spinto sino a quel gesto di punizione. Il signore esplose in un pianto, un pianto da bambino e abbracciava il suo cane, ormai sfinito ed incapace di reggersi sulle zampe.
E io vedevo.
Vedevo il perdono di un essere vivente che, dopo essere stato colpito a morte dalla persona più amata, si accingeva a farle il regalo più bello, immenso e meraviglioso che un uomo pentito potesse ricevere, il Perdono.
Quello fu, per il bambino che ero, la visione del perdono di Dio.
A lungo piansi vicino al corpo dell'amico più caro, ormai esanime, stretto forte dalle braccia di quello che fu il suo padrone.
Quando ci fu la riunione prima della cerimonia della prima comunione, la catechista ricominciò il suo discorso copiato da qualche volume trovato chissà dove, che recitava come l'uomo ricevette il perdono di Dio.
Allora, piangendo gli chiesi:"...ci hai parlato tanto di quel perdono, ma Dio ci perdona tutti i giorni...tu ti sei mai accorta quando succede?..."
Questa storia è per te, per te che abbandoni il tuo cane per andare in ferie, per te che non ti rendi conto e forse non ti interessa nemmeno di quello che il cane proverà mentre ruote di macchine costruite dall'uomo strazieranno il suo corpo. Facendolo agonizzare sull'asfalto fino alla fine.
Questa storia è per te, che non te ne frega di lasciarlo legato ad una catena tutto il gorno senza nemmeno la possibilità di correre, giocare, o anche solo dissetarsi.
Questa, è per te, che non ti rendi conto di quello che lui arriverebbe a fare pur di non abbandonarti.
E ricorda, quando sarai in chiesa e il prete narrerà il tradimento di Giuda, che stanno parlando anche di te, che quest'estate sacrificherai la vita di un cane per le tue ferie.
Dicevano, di noi, che era troppo presto, che non eravamo in grado di capire il significato del perdono di Dio.
Non avevano torto, infatti.
Per quel che mi riguardava, l'unico pensiero che mi passava per la testa in quei giorni era di correre a giocare con un grosso e vecchio cane, nero come il carbone, affettuoso come un cucciolo.
Il cane apparteneva ad un anziano signore, ormai vedovo, che abitava nella sua stalla a pochi metri da casa mia. Dietro la nostra casa, un prato saliva fino a formare una piccola collina, verde, con un sentiero che si arrampicava fino a scomparire dietro la cima.
Rochi, il suo nome.
Era davvero enorme, col pelo raso, la testa grossa e massiccia...sembrava un lupo, gli volevo un bene incredibile. Lui era come mi sentivo io, evitato per via dell'incomprensione, ma, in fondo, anche il mio caratteraccio era solo un modo per attirare attenzione, purtroppo nessuno capiva.
E la stessa cosa succedeva a lui. Evitato perchè nero e grosso, ma quella non era una sua colpa.
Purtroppo aveva il vizio di cacciare galline, e il suo padrone non poteva più sopportare il fatto che tutto il paese l'additasse come ladro di pollame.
Un giorno venne da me, mentre giocavo col mio unico amico, il suo cane, e disse:
" mi spiace, ma domani lo porto via, non posso più tenerlo, quindi stai a casa tua, domani, perchè lo porto via."
La sua voce era incerta e mi spaventava.
L'indomani volevo almeno salutare quel cane così importante per me, dunque avevo deciso di andare a salutarlo a tutti i costi.
Mentre mi incamminavo, vidi il mio simpatico amico salire la collinetta, dietro casa mia, accompagnato dal suo padrone, che in mano teneva un grosso martello. L'avevo rincorso, ma non avevo fatto in tempo a raggiungerlo ed erano spariti dietro la collina.
Forse sarei riuscito a digli almeno addio.
Poco dopo sentii il rumore, un botto, il più terribile del mondo. In un silenzio surreale uno stormo di uccelli si era levato da un albero li vicino...il cuore cominciava a battere sempre più forte.
Avevo capito dove era stato portato il mio Rochi, e avevo compreso, in quel momento, di aver perso l'unico amico che avevo.
Poco dopo, il padrone del cane comparve dalla cima della collina e si incamminò verso di me, io lo aspettavo.
Quando mi raggiuse, mi disse che era l'unica maniera, che non aveva sentito niente, che aveva fatto la cosa giusta...una lacrima gli rigava il volto ormai arso dalla vecchiaia. Guardai il martello, sporco di sangue...il sangue di Rochi.
Ci incamminammo insieme verso la sua stalla, il vento scompigliava i capelli grigi dell'anziano signore che si era tolto il cappello, forse in rispetto del suo cane. L'erba mi solleticava le gambe e le mie lacrime scivolavano via fino a finire nel vento.
Un respiro, alle mie spalle, fermò il mio cuore per un attimo. Quando mi voltai, e il signore al mio fianco si voltò con me, una sagoma nera ci seguiva tranquilla.
Lo guardai. Quello che era stato il suo padrone si inginocchiò al suolo, distrutto dal rimorso a colpito dal terrore che il cane volesse punirlo.
In silenzio, rimasi a guardare come, un cane vecchio, stanco e tradito, si avvicinava con la testa bassa e sanguignolenta, la coda agitata come una bandiera e andava a leccare la faccia del suo amato padrone, quasi come se gli stesse chiedendo scusa di averlo spinto sino a quel gesto di punizione. Il signore esplose in un pianto, un pianto da bambino e abbracciava il suo cane, ormai sfinito ed incapace di reggersi sulle zampe.
E io vedevo.
Vedevo il perdono di un essere vivente che, dopo essere stato colpito a morte dalla persona più amata, si accingeva a farle il regalo più bello, immenso e meraviglioso che un uomo pentito potesse ricevere, il Perdono.
Quello fu, per il bambino che ero, la visione del perdono di Dio.
A lungo piansi vicino al corpo dell'amico più caro, ormai esanime, stretto forte dalle braccia di quello che fu il suo padrone.
Quando ci fu la riunione prima della cerimonia della prima comunione, la catechista ricominciò il suo discorso copiato da qualche volume trovato chissà dove, che recitava come l'uomo ricevette il perdono di Dio.
Allora, piangendo gli chiesi:"...ci hai parlato tanto di quel perdono, ma Dio ci perdona tutti i giorni...tu ti sei mai accorta quando succede?..."
Questa storia è per te, per te che abbandoni il tuo cane per andare in ferie, per te che non ti rendi conto e forse non ti interessa nemmeno di quello che il cane proverà mentre ruote di macchine costruite dall'uomo strazieranno il suo corpo. Facendolo agonizzare sull'asfalto fino alla fine.
Questa storia è per te, che non te ne frega di lasciarlo legato ad una catena tutto il gorno senza nemmeno la possibilità di correre, giocare, o anche solo dissetarsi.
Questa, è per te, che non ti rendi conto di quello che lui arriverebbe a fare pur di non abbandonarti.
E ricorda, quando sarai in chiesa e il prete narrerà il tradimento di Giuda, che stanno parlando anche di te, che quest'estate sacrificherai la vita di un cane per le tue ferie.
veronica68- Numero di messaggi : 126
Età : 55
Località : pisa
Data d'iscrizione : 26.03.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
...grazie...
tata71- Numero di messaggi : 202
Età : 52
Località : maranello
Data d'iscrizione : 06.10.12
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
sto piangendo...
CLADI87- Numero di messaggi : 2356
Età : 36
Località : puglia
Data d'iscrizione : 07.04.12
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
melodrammatico,
fuoriposto in un forum di amanti dei propri animali
fuoriposto in un forum di amanti dei propri animali
arturo02- Numero di messaggi : 72
Età : 68
Località : romagna
Data d'iscrizione : 25.03.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
Brava; molto meglio di tanta merda che pseudo poeti pubblicano ogni giorno. Chi di noi non ha scritto un libro, alzi la mano destra, mi girai e vidi che tutti erano monchi-
PS: Veronica, il mio è un complimento.
PS: Veronica, il mio è un complimento.
Tea - Mascalzoncella- Numero di messaggi : 613
Età : 69
Località : vobarno
Data d'iscrizione : 16.12.12
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
Leggendo il racconto mi sono venuti i brividi ...
STRAQUOTO la dedica finale
STRAQUOTO la dedica finale
Kikko- Numero di messaggi : 96
Età : 54
Località : Novate Milanese
Data d'iscrizione : 28.01.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
....non ci sono parole.....grazie....speriamo che venga letto proprio da quelle persone!!!!
Pulce e Mila- Numero di messaggi : 1617
Età : 59
Località : Parma
Data d'iscrizione : 03.07.12
Tea - Mascalzoncella- Numero di messaggi : 613
Età : 69
Località : vobarno
Data d'iscrizione : 16.12.12
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
Veronica hai scritto un racconto, vero o falso che sia, veramente bello!
Io non lo trovo per niente fuori posto anche perchè questo forum è aperto a tutti i visitatori, non solo a noi che amiamo i nostri nani!
Sono sicura che tutti quelli che lo leggeranno proveranno le stesse emozioni che ho provato io.
Veramente tanti complimenti!!!!
Ale, Luna, Merlino e i loro tre uomini
Io non lo trovo per niente fuori posto anche perchè questo forum è aperto a tutti i visitatori, non solo a noi che amiamo i nostri nani!
Sono sicura che tutti quelli che lo leggeranno proveranno le stesse emozioni che ho provato io.
Veramente tanti complimenti!!!!
Ale, Luna, Merlino e i loro tre uomini
Ale- Numero di messaggi : 709
Età : 58
Località : Sanremo
Data d'iscrizione : 06.03.10
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
grazie mille amici! ma il racconto non l'ho scritto io L'ho copiato in rete. Quando l'ho letto, anch'io ho pianto come una bambina. Mi faceva piacere che anche voi lo leggeste e quindi l'ho postato qua.
veronica68- Numero di messaggi : 126
Età : 55
Località : pisa
Data d'iscrizione : 26.03.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
veronica68 ha scritto:grazie mille amici! ma il racconto non l'ho scritto io L'ho copiato in rete. Quando l'ho letto, anch'io ho pianto come una bambina. Mi faceva piacere che anche voi lo leggeste e quindi l'ho postato qua.
chiamasi sadismo...
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
bebeking ha scritto:veronica68 ha scritto:grazie mille amici! ma il racconto non l'ho scritto io L'ho copiato in rete. Quando l'ho letto, anch'io ho pianto come una bambina. Mi faceva piacere che anche voi lo leggeste e quindi l'ho postato qua.
chiamasi sadismo...
veronica68- Numero di messaggi : 126
Età : 55
Località : pisa
Data d'iscrizione : 26.03.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
Scusatemi,
ma tra lacrime nel vento e stormi di uccelli in volo io più che abbandonare il mio cane in autostrada abbandonerei chi ha scritto melensaggini del genere
ma tra lacrime nel vento e stormi di uccelli in volo io più che abbandonare il mio cane in autostrada abbandonerei chi ha scritto melensaggini del genere
arturo02- Numero di messaggi : 72
Età : 68
Località : romagna
Data d'iscrizione : 25.03.13
Re: Il Perdono di Dio (racconto)
Molto molto toccante....ma questa e' la dura realta' di come a volte vanno le cose
Danilo81- Numero di messaggi : 1667
Età : 43
Località : pedrengo
Data d'iscrizione : 05.09.12
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