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I rischi per le Femmine

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Messaggio Da Veronica Gio Mar 20, 2008 8:52 am

Le parti più comunemente colpite sono le mammelle e I'utero. A carico delle mammelle rileviamo soprattutto mastiti e tumori; a carico dell'utero infezioni di solito purulente.
Le mastiti sono infiammazioni delle ghiandole mammarie che intervengono durante la lattazione, in seguito a mancata suzione da parte dei cuccioli o a gravidanze immaginarie. Le mammelle colpite appaiono calde e dolenti; alla compressione cola un liquido di colore variabile dal rosso al verdastro a seconda dei germi.
La febbre è elevata e permane sino che le mammelle non si sono svuotate e decongestionate. Le mastiti rendono difficoltoso I'allattamento dei cuccioli e talvolta è necessario ricorrere all'allattamento artificiale.

Ad una certa età sia le cagne che hanno partorito sia le nullipare presentano non infrequentemente tumori mammari benigni, maligni, talvolta misti. I tumori maligni tendono ad aumentare di volume rapidamente, ulcerarsi e soprattutto a dare metastasi agli organi interni. È chiaro che I'asportazione precoce e l'esame istopatologico offrono l'opportunità di emettere la prognosi ed eventualmente iniziare un'opportuna terapia.

L'utero può essere affetto da endometrite o da piometra:
- La endometrite, determinata di solito da un'infezione da parto, comporta continue perdite di materiale purulento che imbratta i genitali esterni e le aree circostanti. È accompagnata da febbre, appetito scarso, notevole aumento della sete.
- La piometra consegue spesso a turbe ovariche e compare nella cagna in genere dal 6° anno in avanti, eccezionalmente anche prima. Dopo una saltuaria perdita di muco purulento e successiva chiusura del collo uterino, si determina una raccolta tale da simulare a volte la gravidanza. Questo materiale purulento provoca un quadro tossico dovuto al riassorbimento nel torrente circolatorio. Compare quindi sete intensa, dimagrimento e, nei casi più gravi, diminuzione e scomparsa dell'appetito. Poiché le terapie mediche non danno risultati degni di considerazione, I'intervento chirurgico resta il rimedio più efficace e risolutivo.

Fonte: http://www.cani.net/web_cani/malattie_apparato-riproduttivo_cane.htm

La gravidanza isterica
La "Pseudociesi" o gravidanza isterica o lattazione isterica), non deve essere considerata un evento patologico ma fisiologico. Nei gruppi di canidi selvatici (iene e licaoni, per esempio) si assiste ad un interessante fenomeno: all’epoca dei calori si accoppiano e si riproducono solo le femmine di grado elevato nella linea gerarchica le quali sono anche quelle deputate, nel branco, a procacciare il cibo. Le altre femmine del gruppo si sincronizzano sul calore ed a circa quaranta giorni producono latte che viene assunto dai cuccioli delle femmine dominanti durante l’assenza per le battute di caccia. Si assiste così ad un vero e proprio fenomeno di "adozione dei cuccioli da parte di balie".

Anche nelle cagne domestiche si verifica un fenomeno analogo a meno che non vengano sterilizzate con asportazione delle ovaie (ovarioisterectomizzate) e i "sintomi" delle femmine che presentano una pseudogravidanza sono vari e tendenti a simulare i comportamenti della femmina nel post partum ed in allattamento. La cagna si comporta a tutti gli effetti come se avesse una cucciolata da accudire; la cagna provvederà allora a preparare il nido, tenderà a girare per casa con giocattoli e pupazzetti di peluche che simuleranno i cuccioli, soffrirà di inappetenza o al contrario, di un appetito vorace (polifagia), potrà avere episodi di vomito e diarrea e soprattutto aumento del volume delle mammelle con produzione di latte. Questo fenomeno è legato ad un alta concentrazione nel sangue dell’ormone progesterone ed alcuni Autori riportano che questa condizione possa predisporre la cagna alla comparsa di tumori della mammella.

La terapia della pseudogravidanza si effettua in quei casi in cui si rischi una mastite o quelli nei quali il comportamento della cagna venga considerato ossessivo e quindi intollerabile. La terapia consiste sostanzialmente nell’uso di farmaci antiprolattinici, farmaci che antagonizzano l’ormone prolattina responsabile della produzione lattea. A questa terapia si può associare una terapia comportamentale: vanno infatti rimossi tutti gli oggetti che nell’animale risvegliano l’istinto materno e determinano un’accentuazione dell’impulso a coltivare le cure ai cuccioli finti, la cagna andrà portata fuori più volte al giorno per distrarla; si possono associare sedativi se l’animale si presenta agitato e spray o unguenti dal gusto sgradevole per evitare i fenomeni di autosuzione. Fra gli effetti collaterali dei farmaci antiprolattinici, il più importante è che possono indurre vomito.

Fonte: http://www.difossombrone.it/consiglidifos/main05gravidanzaisterica.htm
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