Stage di clicker training
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Elena
Kiara
6 partecipanti
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Stage di clicker training
Sabato io e Tina abbiam sfidato il clima a dir poco novembrino (c'erano 8°C ed un'arietta che tagliava a fette...) trascorrendo l'intera giornata sul campo di addestramento per uno stage di clicker training tenuto da un'educatrice francese molto valida e, ho scoperto, anche piuttosto quotata e famosa.
Devo dire che si è trattato di un'esperienza abbastanza impegnativa ma molto interessante: ero incuriosita da questa tecnica di addestramento, già sperimentata lì al corso ed indubbiamente efficace, ma al di là di questo mi è piaciuto da subito l'approccio dell'educatrice... tra l'altro, ha accennato al fatto che in Francia frequentare una scuola cinofila con il proprio cane è un'idea estremamente diffusa, circa l'80% di chi prende un cucciolo finisce per frequentare perlomeno un corso base di obbedienza: mica come da noi, dove se ne parli passi per una che vuole essere originale a tutti i costi!
A parte questo, la docente ha iniziato col chiedere quanti tra i presenti avevan preso il cane in funzione di una futura attività sportiva, sottolineando il fatto che quest'ottica non può prescindere dalla consapevolezza che comunque il cane è innanzitutto un compagno di vita; poi ha ricordato qualcosa che spesso si tende a dimenticare, cioè che la maggior parte delle cose che chiediamo e pretendiamo dal nostro cane (anche solo per la vita quotidiana, al di là di addestramenti mirati) sono lontanissime se non addirittura contrarie alla sua stessa natura di cane, il che dovrebbe renderci particolarmente attenti a non calcare troppo la mano con atteggiamenti che nella stragrande maggioranza dei casi creano pericolosi conflitti che minano il rapporto invece di rafforzarlo.
Anche la sua ottica a proposito dell'eterno problema della leadership nel binomio cane-padrone, mi è piaciuta molto, rifletteva da vicino quanto evidenziato anche da Fra di Spike in un topic di qualche tempo fa.
Si è parlato anche di socializzazione intraspecifica (la docente trova, tra l'altro, che le puppy-class servano molto a far divertire i padroni e sfogare i cuccioli, ma abbiano scarsissima funzionalità educativa, in quanto è solo nel rapporto con un adulto equilibrato che il cucciolo impara davvero a comportarsi), con particolare riferimento al fatto che in realtà mettere insieme cani adulti "perchè giochino" non li rende particolarmente felici e presenta un alto margine di rischio, in quanto il cane adulto di suo non è più portato più di tanto all'interazione ludica ma tende facilmente al conflitto gerarchico e/o di natura sessuale con i consimili. Non vi dico che sollievo per me, che ogni tanto mi faccio ancora le paranoie per il fatto che Tina, salvo qualche amicizia scelta, tolte due annusatine ha scarso interesse per gli altri cani!
In effetti, dal punto di vista evolutivo il discorso fila: il cane domestico NON è il lupo, da millenni la sua selezione è tutta impostata sull'interazione con l'uomo, non con i consimili. Poi, certo, se vive nello stesso ambiente con altri, il nostro cane si inserirà in quel che resta nella sua specie di "un'ottica da branco", occupando un ruolo particolare esattamente come se fosse un lupo, ma questo succede "per forza", la sua priorità resta il rapporto col padrone.
Poi siamo passati a lavorare su gioco e riporto, che secondo l'impostazione di questa educatrice costituiscono l'attività che meglio di tutte riflette, a 360°, la natura intrinseca del rapporto tra i compagno a due e quello a 4 zampe... Ah, preciso che su 8 partecipanti cane-muniti (altre 10 o 12 persone erano iscritte senza cane al seguito) come jackiste eravamo ben in 3 e, nello spiegare che lei non crede più di tanto alla diffusa idea secondo cui (per la solita questione della leadership e quindi della gestione delle risorse) il gioco andrebbe sempre interrotto quando il cane ha ancora voglia, la comportamentalista ha specificato ridendo che "Comunque questo per voi tre che avete un jack vorrebbe lo stesso dire andare avanti all'infinito!"... come darle torto?!?
Negli esercizi successivi, clicker alla mano, è poi emerso in maniera lampante ciò su cui l'educatrice aveva tanto insistito nella lezioncina teorica: le caratteristiche di razza e soprattutto le ENORMI differenze a livello individuale vanno tenute sempre ben presenti, non ha alcun senso impostare un'educazione standard e cucirla addosso a qualunque cane, aspettandosi da tutti le stesse risposte, gli stessi tempi di apprendimento, lo stesso atteggiamento nei confronti della nostra richiesta.
Ogni volta che si cambia cane, bisognerebbe partire da ASPETTATIVE ZERO... e vi garantisco che veder lavorare in sequenza otto cani cui veniva proposto lo stesso "problema" e osservare l'intera gamma delle loro "risposte" è stato assolutamente sorprendente ed entusiasmante, per me. In realtà, al corso un po' lo vedo sempre, ma una parte del lavoro col clicker (quella che abbiamo sperimentato sabato, appunto)esclude assoltuamente l'azione sotto stimolo e persino l'uso dei comandi verbali ed è in queste situazioni che i cani "danno il meglio" ingegnandosi!
Devo dire che si è trattato di un'esperienza abbastanza impegnativa ma molto interessante: ero incuriosita da questa tecnica di addestramento, già sperimentata lì al corso ed indubbiamente efficace, ma al di là di questo mi è piaciuto da subito l'approccio dell'educatrice... tra l'altro, ha accennato al fatto che in Francia frequentare una scuola cinofila con il proprio cane è un'idea estremamente diffusa, circa l'80% di chi prende un cucciolo finisce per frequentare perlomeno un corso base di obbedienza: mica come da noi, dove se ne parli passi per una che vuole essere originale a tutti i costi!
A parte questo, la docente ha iniziato col chiedere quanti tra i presenti avevan preso il cane in funzione di una futura attività sportiva, sottolineando il fatto che quest'ottica non può prescindere dalla consapevolezza che comunque il cane è innanzitutto un compagno di vita; poi ha ricordato qualcosa che spesso si tende a dimenticare, cioè che la maggior parte delle cose che chiediamo e pretendiamo dal nostro cane (anche solo per la vita quotidiana, al di là di addestramenti mirati) sono lontanissime se non addirittura contrarie alla sua stessa natura di cane, il che dovrebbe renderci particolarmente attenti a non calcare troppo la mano con atteggiamenti che nella stragrande maggioranza dei casi creano pericolosi conflitti che minano il rapporto invece di rafforzarlo.
Anche la sua ottica a proposito dell'eterno problema della leadership nel binomio cane-padrone, mi è piaciuta molto, rifletteva da vicino quanto evidenziato anche da Fra di Spike in un topic di qualche tempo fa.
Si è parlato anche di socializzazione intraspecifica (la docente trova, tra l'altro, che le puppy-class servano molto a far divertire i padroni e sfogare i cuccioli, ma abbiano scarsissima funzionalità educativa, in quanto è solo nel rapporto con un adulto equilibrato che il cucciolo impara davvero a comportarsi), con particolare riferimento al fatto che in realtà mettere insieme cani adulti "perchè giochino" non li rende particolarmente felici e presenta un alto margine di rischio, in quanto il cane adulto di suo non è più portato più di tanto all'interazione ludica ma tende facilmente al conflitto gerarchico e/o di natura sessuale con i consimili. Non vi dico che sollievo per me, che ogni tanto mi faccio ancora le paranoie per il fatto che Tina, salvo qualche amicizia scelta, tolte due annusatine ha scarso interesse per gli altri cani!
In effetti, dal punto di vista evolutivo il discorso fila: il cane domestico NON è il lupo, da millenni la sua selezione è tutta impostata sull'interazione con l'uomo, non con i consimili. Poi, certo, se vive nello stesso ambiente con altri, il nostro cane si inserirà in quel che resta nella sua specie di "un'ottica da branco", occupando un ruolo particolare esattamente come se fosse un lupo, ma questo succede "per forza", la sua priorità resta il rapporto col padrone.
Poi siamo passati a lavorare su gioco e riporto, che secondo l'impostazione di questa educatrice costituiscono l'attività che meglio di tutte riflette, a 360°, la natura intrinseca del rapporto tra i compagno a due e quello a 4 zampe... Ah, preciso che su 8 partecipanti cane-muniti (altre 10 o 12 persone erano iscritte senza cane al seguito) come jackiste eravamo ben in 3 e, nello spiegare che lei non crede più di tanto alla diffusa idea secondo cui (per la solita questione della leadership e quindi della gestione delle risorse) il gioco andrebbe sempre interrotto quando il cane ha ancora voglia, la comportamentalista ha specificato ridendo che "Comunque questo per voi tre che avete un jack vorrebbe lo stesso dire andare avanti all'infinito!"... come darle torto?!?
Negli esercizi successivi, clicker alla mano, è poi emerso in maniera lampante ciò su cui l'educatrice aveva tanto insistito nella lezioncina teorica: le caratteristiche di razza e soprattutto le ENORMI differenze a livello individuale vanno tenute sempre ben presenti, non ha alcun senso impostare un'educazione standard e cucirla addosso a qualunque cane, aspettandosi da tutti le stesse risposte, gli stessi tempi di apprendimento, lo stesso atteggiamento nei confronti della nostra richiesta.
Ogni volta che si cambia cane, bisognerebbe partire da ASPETTATIVE ZERO... e vi garantisco che veder lavorare in sequenza otto cani cui veniva proposto lo stesso "problema" e osservare l'intera gamma delle loro "risposte" è stato assolutamente sorprendente ed entusiasmante, per me. In realtà, al corso un po' lo vedo sempre, ma una parte del lavoro col clicker (quella che abbiamo sperimentato sabato, appunto)esclude assoltuamente l'azione sotto stimolo e persino l'uso dei comandi verbali ed è in queste situazioni che i cani "danno il meglio" ingegnandosi!
Re: Stage di clicker training
Molto interessante Kiara..grazie 1000!!! ![bravo](/users/3115/37/17/87/smiles/655739.gif)
![bravo](/users/3115/37/17/87/smiles/655739.gif)
Elena- Admin
- Numero di messaggi : 24462
Età : 45
Località : Roncello
Data d'iscrizione : 10.09.08
Re: Stage di clicker training
Il clicker per me è il top delle idee. Lavorare con il clicker educa il proprietario in maniera corretta, e il cane non è quasi (perchè l'errore umano c'è sempre) confuso.
Chissà perchè in Italia la visione del cane è un po' distorta, mentre basta passare il confine che cani e padroni vivono in un mondo idilliaco.
Tutti sono più educati (e parlo sempre di proprietari) e i cani vanno ovunque, ci sono città in funzione del cane.
Ho visto molta gente girare con il clicker fuori, quindi questo mi fa ben pensare che veramente la gente arriva a parlare con il proprio cane.
Io non lo uso perchè non ne sono capace, ma appena finirò di essere così piena di casini sicuramente mi piacerebbe iniziare con la cairn un percorso di questo tipo.
Sempre interessanti le tue relazioni![Very Happy](https://2img.net/i/fa/i/smiles/icon_biggrin.png)
Chissà perchè in Italia la visione del cane è un po' distorta, mentre basta passare il confine che cani e padroni vivono in un mondo idilliaco.
Tutti sono più educati (e parlo sempre di proprietari) e i cani vanno ovunque, ci sono città in funzione del cane.
Ho visto molta gente girare con il clicker fuori, quindi questo mi fa ben pensare che veramente la gente arriva a parlare con il proprio cane.
Io non lo uso perchè non ne sono capace, ma appena finirò di essere così piena di casini sicuramente mi piacerebbe iniziare con la cairn un percorso di questo tipo.
Sempre interessanti le tue relazioni
![Very Happy](https://2img.net/i/fa/i/smiles/icon_biggrin.png)
LadyDarkness- Numero di messaggi : 10091
Età : 41
Località : Roma/Bari
Data d'iscrizione : 18.04.08
Re: Stage di clicker training
In effetti, Diana, il clicker apre un mondo a parte, nell'ambito dell'addestramento, soprattutto "spezza" certi condizionamenti meccanici (es. certi target di posizione, come il PIEDE) portando il cane a ragionare più che ad agire per riflesso condizionato (per quanto a livello di intuito sembri l'esatto contrario). Non è banale da usare e credo sia meglio esser seguiti da un esperto almeno all'inizio: il cane impara il suo significato in un niente, noi nell'adoperarlo siamo decisamente più impediti ed incoerenti!
Quel che dici circa la formazione che ne deriva al padrone è verissimo, semplicemente perchè usare il clicker significa prestare attenzione a movimenti, atteggiamenti e risposte del cane a livello extra-fine, se così posso dire, quindi implica una buona empatia od almeno un buon livello di conoscenza del proprio cane; tanto per fare un esempio, in obedience il clicker consente di "aggiustare" rapidamente la posizione di un cane a terra (che in gara deve rispondere ad una serie di canoni precisi), ma è ovvio che tu debba sapere cogliere il momento esatto in cui clickare!
Quel che dici circa la formazione che ne deriva al padrone è verissimo, semplicemente perchè usare il clicker significa prestare attenzione a movimenti, atteggiamenti e risposte del cane a livello extra-fine, se così posso dire, quindi implica una buona empatia od almeno un buon livello di conoscenza del proprio cane; tanto per fare un esempio, in obedience il clicker consente di "aggiustare" rapidamente la posizione di un cane a terra (che in gara deve rispondere ad una serie di canoni precisi), ma è ovvio che tu debba sapere cogliere il momento esatto in cui clickare!
Re: Stage di clicker training
1) cos'è il clicker??
2) ho letto tutto c'è un premio?
3)complimenti
4)ciao!
2) ho letto tutto c'è un premio?
3)complimenti
4)ciao!
Andrea- Numero di messaggi : 19640
Età : 37
Località : Milano
Data d'iscrizione : 15.12.08
Re: Stage di clicker training
1) Il clicker training è un addestramento basato sul rinforzo positivo.
Si utilizza un segnale che deve essere sempre uguale, udibile anche a distanza. I clicker sono delle scatoline di plastica fornite di una linguetta metallica che provoca un forte rumore.
2) come premio mi basta che mi regali Ercole...
3) concordo...Kiara è bravissima, sempre molto interessante.
4) ciao a te!
Si utilizza un segnale che deve essere sempre uguale, udibile anche a distanza. I clicker sono delle scatoline di plastica fornite di una linguetta metallica che provoca un forte rumore.
2) come premio mi basta che mi regali Ercole...
3) concordo...Kiara è bravissima, sempre molto interessante.
4) ciao a te!
Elena- Admin
- Numero di messaggi : 24462
Età : 45
Località : Roncello
Data d'iscrizione : 10.09.08
Re: Stage di clicker training
Molto interessante questa discussione.In questo periodo stò cercando di capire bene questo genere di addestramento.Il tipo di approccio descritto da Kiara mi trova abbastanza d'accordo.A dire il vero,l'apporccio del clicker mi lascia un pò perplesso,non ho ancora capito bene quanto e se si riesca a creare il giusto rapporto (diciamo di fiducia e di intesa) cane-padrone o se si generi solo una risposta ad un riflesso condizionato.In rete tempo fa ho beccato dei video di un ragazzo che utilizza questa tecnica.Ecco qualche dimostrazione col suo giovane JRT:
http://vimeo.com/2747831
Ciao
http://vimeo.com/2747831
Ciao
pioneer- Numero di messaggi : 377
Età : 48
Località : Isola Capo Rizzuto
Data d'iscrizione : 05.03.09
Re: Stage di clicker training
pioneer ha scritto:Molto interessante questa discussione.In questo periodo stò cercando di capire bene questo genere di addestramento.Il tipo di approccio descritto da Kiara mi trova abbastanza d'accordo.A dire il vero,l'apporccio del clicker mi lascia un pò perplesso,non ho ancora capito bene quanto e se si riesca a creare il giusto rapporto (diciamo di fiducia e di intesa) cane-padrone o se si generi solo una risposta ad un riflesso condizionato.
In effetti, anche io sul clicker non ero convintissima: finora l'avevamo usato poco, e sinceramente non trovo sia semplicissimo evitare di fare casini. Mi pare di aver capito che, in generale, lo si affianca all'addestramento tradizionale, per dare di fatto indicazioni di estrema precisione (vedi obedience ad alto livello) al cane, e che non sia sostitutivo in toto degli altri metodi.
Quello che posso garantirti è che nonostante l'apparenza il clicker non cristallizza, anzi spezza i condizionamenti, inducendo nel cane un vero ragionamento... perlomeno quando lo si usa senza stimolo, es: il cane deve arrivare ad appoggiare le zampe su un supporto? Con stimolo si procede mostrando le crocchette presso il supporto e cliccando quando per prenderle lui assume la giusta posizione -dopo lo farà anche senza invito-, mentre senza stimolo si aspetta semplicemente che il cane PROPONGA una serie di comportamenti -le cose che già sa fare- cliccando quelli anche solo accennati che si avvicinano a ciò a cui vogliamo farlo arrivare! In pratica, clicchi anche solo se guarda il supporto, poi se lo tocca col muso, e via finchè non attua il comportamento atteso... e ti assicuro che un cane abituato a queste tecniche (e quindi con la mente allenata) può metterci meno di dieci minuti a risolvere la questione!
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